Sentirsi bene con sé stessi e a proprio agio con il proprio corpo, minimizzando gli inestetismi. È qui che si inserisce la medicina estetica, una branca della medicina che si diffonde sempre più rapidamente grazie anche all’impatto che è capace di dare sotto un profilo psicologico. Diverse sono le tecniche disponibili, sicure e innovative a dispetto di qualche infondata maldicenza.
Sull’argomento e su una particolare tecnica in uso, come quella dei campi elettromagnetici, Insanitas ha intervistato il dott. Giovanni Alberti (nella foto), specialista in Medicina Estetica.
Cosa si intende esattamente per medicina estetica?
«Il suo fondatore, il professore Carlo Alberto Bartoletti, nell’Editoriale del n°1 della Rivista “La Medicina Estetica” del 1977, così la descrive: ‘La Medicina Estetica realizza un programma di medicina sociale, preventiva, curativa e riabilitativa al servizio della collettività. Il suo scopo ultimo è la costruzione e la ricostruzione dell’equilibrio psicofisico”. Tale concezione sposa in pieno ciò che, per l’OMS, è la definizione di Salute ovvero “Non mancanza di malattia ma Benessere PsicoFisico”. Nonostante siano passati tanti anni, sono definizioni e valori sempre attuali seppure, a causa soprattutto d’eccesso del tamtam dei social, spesso si generano equivoci che danno origine a richieste non in linea con questi concetti».
Qual è lo scopo della medicina estetica?
«Quello della medicina in generale, e in particolare della medicina estetica, è soprattutto prevenire e, solo quando necessario dopo aver fatta la corretta diagnosi, fare terapia e riabilitazione. Spesso però i pazienti si rivolgono al medico estetico solo in alcuni periodi dell’anno con la speranza di trovare una rapida soluzione ad alcune loro problematiche».
C’è, dunque, un periodo dell’anno in cui si fa maggiore riferimento alla medicina estetica?
«Classico, per esempio, è ricorrere al medico estetico in prossimità dell’estate quando, all’alzarsi della temperatura, si vanno scoprendo centimetri di pelle e si evidenziano alcune imperfezioni, dal peso alla pelle del viso e/o del corpo. Non esiste, purtroppo, il rimedio dell’ultima ora per cui il vero consiglio sarebbe di pensare a tutto ciò in tempo ma, qualora fosse strettamente necessario, è comunque possibile intervenire».
In che modo?
«Esiste una metodologia che abbina i campi elettromagnetici ed il vacuum per la rigenerazione cutanea, argomento questo da me affrontato in una relazione al 44° Congresso SIME».
Per quale patologia estetica nasce il trattamento?
«Nasce in origine per la rigenerazione delle smagliature permettendone anche l’abbronzatura. Una patologia vera e propria in quanto la sofferenza psicologica di chi ne affetto è elevatissima. Quando, tra i primi in Italia e primo in assoluto in Sicilia, ho iniziato a trattare le smagliature con la sinergia tra vacuum e campi elettromagnetici, questa metodica non era ancora conosciuta ed è stata una sfida, in quanto sia i medici che i pazienti erano per lo più convinti che non si potesse rigenerare tale patologia estetica».
In quali altri casi i campi elettromagnetici ed il vacuum nella rigenerazione cutanea vengono utilizzati?
«Col tempo la metodica è stata perfezionata e negli anni è stata anche utilizzata con successo nei casi di PEFS, la cosiddetta “cellulite”, nelle adiposità localizzate. Le pazienti inoltre, hanno potuto notare un evidente miglioramento del tono cutaneo, il tutto nell’ambito della medesima seduta. Il trattamento è stato adoperato anche nei casi di antiaging, nella terapia di cicatrici ed ustioni, validata oltretutto da moltissimi studi scientifici multicentrici anche universitari e dall’esperienza di tanti medici che se ne avvalgono in sicurezza».
Esistono controindicazioni?
«Si tratta di una terapia che non è indicata ad esempio per chi ha tumori, alterazioni ormonali recenti, gravidanza, epilessia. Ha il grande vantaggio di poter essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, a maggior ragione in estate, senza effetti collaterali ad oggi dichiarati. La terapia risulta essere gradevole e rilassante».
Articolo scritto da Cristina Riggio e pubblicato su insanitas.it